Perché le ambientazioni di D&D fanno schifo?
Ti sei mai chiesto perché le ambientazioni di D&D 5E facciano quasi tutte schifo? Se ti dicessi che lo fanno apposta e che possono dimostrartelo, mi crederesti?
Da Blackmoor a Planescape
Dagli anni Ottanta fino alla prima metà degli anni Novanta, abbiamo assistito all’uscita di una marea di supplementi con i quali la TSR si era guadagnata anche il nomignolo di “Too many Supplements Required”. Il tutto per offrire ai propri giocatori dei mondi fantastici pieni di lore, fazioni, divinità e tutta quella roba che non legge mai nessuno se non gli sfigati che litigano nei forum. La verità è che dietro queste uscite continue c’era la necessità di fare cassa per pagare i debiti da parte della TSR; le ambientazioni erano uno dei modi con cui l’editore riusciva a tenersi a galla. Questa mossa però si rivelerà nel tempo l’ennesimo sbaglio che porterà la casa editrice di D&D al fallimento.
Estensioni di linea e D&D: l’autocannibalismo
Se dico D&D voi pensate al fantasy nella sua accezione più generica. Alcuni di voi penseranno allo Sword&Sorcery, altri all’Eroic Fantasy e così via. Se vi dico vampiri e lupi mannari voi pensate a Ravenloft o ai giochi della White Wolf (Vampire The masquerade e Werewolf)? Ecco questo è il concetto di estensione di linea. C’è un prodotto che funziona, in questo caso D&D, si vuole prendere una nuova quota di mercato per aumentare le entrare (tipo le persone a cui piace tanto halloween) e invece di creare un nuovo prodotto con un marchio diverso creiamo D&D special di halloween (Ravenloft).
Adesso vi faccio una domanda: se io voglio giocare un GDR horror mi metto a giocare a D&D o gioco ad altro? Una persona sana di mente gioca ad altro, uno psicopatico gioca a D&D. Il motivo? Quando gioco a D&D se mi appare un mostro davanti la prima cosa che penso è “come lo ammazzo sto *******?”, se gioco al Richiamo di Cthulhu e mi appare lo stesso mostro quello che penso è “PORCO ***!”. Smettiamola di dire che con D&D si può fare tutto quando non è così. Le edizioni di D&D dalla terza in poi vi portano un’esperienza di gioco basata sul combattimento e l’eroic fantasy, come questo gioco possa offrirvi un’esperienza horror lo sapete solo voi.
La TSR iniziò a tirare fuori tutta una serie di ambientazioni, fantasy e non, nel vano tentativo di far percepire D&D come il gioco definitivo. Non avevi bisogno di giocare altro, ti bastava D&D. Vuoi il fantasy? Abbiamo i Forgotten Realms. Vuoi l’horror? Ravenloft. Vuoi il Sci-Fi? Bene, allora scegli pure: Spelljammer o Planescape? Sapete questo che cosa comportò? Questa idiozia fece sì che i clienti non comprassero più tutti i manuali che uscivano. Stranamente al tizio a cui piaceva Greyhawk non gli fregava niente di Planescape. A quello che adorava Dark Sun non piacevano i Forgotten Realms. Il tizio che si comprava tutti i romanzi di Dragonlance non prendeva neanche in considerazione di dare una possibilità a Kara-Tur.
Sapete però cos’hanno in comune Greyhawk, Dark Sun, Planescape e tutti gli altri? I costi di produzione, costi che la TSR non si poteva permettere. Se chiedete cosa sia l’Inferno ad un editore vi dirà che questo è dover stampare il quadruplo dei libri per avere lo stesso fatturato di prima. Perché se prima la TSR vendeva solo D&D e guadagnava 10 spendendo 3, adesso la TSR vendeva “D&D”, “DND", “d&d”, ecc. e per guadagnare 10 spendeva 100.
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La Wizard of the Coast e la Terza Edizione
Quando la WotC si è comprata D&D questa roba l’ha capita subito. In terza edizione le ambientazioni di D&D in pratica sono solo: Forgotten Realms (dove succedeva tutto), Eberron (perché il Sci-Fi tira sempre), DragonLance, Warcraft, GreyHawk (queste 3 non sono state quasi per niente sviluppate) e infine Ravenloft (perché comunque lo special di halloween non può mancare, ma lo fecero pubblicare dalla Sword & Sorcery). Vi mancano le altre ambientazioni? Abbiamo creato la D20 STL e l’OGL, divertitevi a farne una vostra, questo è quello che hanno pensato alla WotC e ci hanno preso.
Il Golarion e il Materiale di Terze Parti
Con l’avvento della Quarta Edizione di D&D Paizo decise di usare l’OGL della 3.5 per lanciare il suo GDR, con blackjack e squillo di lusso, nasceva così Pathfinder. I giocatori di Pathfinder sanno benissimo come nel loro GDR esiste solo un’unica ambientazione, il Golarion, e questo perché Paizo ci tiene ad avere degli standard di qualità elevati…. se credete a questa roba siete dei babbei. Il motivo per cui Pathfinder ha un’unica ambientazione è perché in questo modo voi non vi fate problemi a comprare l’ennesimo manuale di espansione. Vengono aggiunte nuove classi, nuove razze, nuove abilità, nuove divinità e tutto il resto ma sei SEMPRE nello STESSO mondo! Mica sei in un’ambientazione diversa per cui forse potresti farti dei problemi a comprare un nuovo manuale. Abbiamo semplicemente caratterizzato meglio il Golarion, mica siamo D&D, noi ci teniamo alla qualità…
Questo è il modo di fare di tantissime case editrici che producono contenuti di terze parti. Creano il loro mondo, con le loro classi, i loro mostri, i loro incantesimi, i loro potenziamenti e poi passano il resto della loro vita editoriale a “caratterizzare” sempre meglio questi mondi con l’uscita di nuovi manuali.
Soldi facili e Kickstarter
Con l’avvento della quarta e della quinta edizione abbiamo assistito alla continua diminuzione delle ambientazioni, spesso ridotte a singoli manuali o edizioni da collezione. Alla Wizard hanno capito come alla fine se con D&D si limitano ad offrire il fantasy generico allora sono tutti contenti. Ogni tanto però abbiamo visto spuntare fuori manuali che portavano alla ribalta vecchie glorie come Dragonlance, Eberron e compagnia cantante, ma perché? Semplice, devono tappare i buchi e con la scusa sperimentano nuovi metodi di monetizzazione, peccato che siano quasi tutti fallimentari. La conseguenza di tutto questo? L’avvento dei kickstarter.
Quando il gatto non c’è i topi ballano, dice il detto, e questo è stato il modo con cui fare soldi facili sfruttando l’OGL. D&D non può permettersi di fare un Fantasy che non sia generico, tuttavia ha anche un’eredità da sfruttare (c’è sempre qualche nostalgico o collezionista pronto ad aprire il portafogli per una vecchia ambientazione). Ecco quindi che Wizard fa uscire fuori dei prodotti monchi e di pessima qualità; vendono comunque un botto ma le persone vengono scontentate dal prodotto. Ecco quindi che un gruppo di “volenterosi” lancia un kickstarter per “risarcire” i fan delusi da Wizard offrendo un’esperienza di gioco migliore.
Grazie al c***o dico io, prima vedi come va il crashtest della Wizard, prendi appunti su cosa non è andato, e poi fai un prodotto tuo che brilla proprio nei punti in cui il prodotto di Wizard è penoso. Come se non bastasse, dato che non siete un editore ma un team, i vostri costi sono molto più bassi e se sbancate (anche se vedete un quarto delle copie del prodotto che è andato male della Wizard) vi siete comunque fatti un nome nel settore dei GDR. Volete un esempio? Prendete Spelljammer e la sua versione kickstarter: Aetherial Expanse della Ghostfire Gaming. Ora i prodotti di Ghostfire si trovano sullo store ufficiale di D&D Beyond, coincidenze? Io non credo, anzi la cosa che mi sconvolge è che sta roba sia legale.
Planescape e il futuro delle ambientazioni di D&D
Il più grande nemico della ambientazioni di D&D è il modello di business della WotC, il volume di vendite minimo per considerare un manuale un successo è troppo grosso per permettere ai creativi di fare il loro lavoro. Non è un caso che molti dipendenti iconici della Wizard abbiano deciso di lasciare l’azienda per proseguire la loro carriera con altri. Monte Cook vi dice niente?
Qualcosa però sembra stia cambiando. Il lancio di Planescape è stato particolarmente ben recepito dalla community, dopo il disastro di Spelljammer (lo sapevate che Planescape venne lanciato negli anni “90 per rifarsi del fiasco a livello di vendite di Spelljammer? La storia ogni tanto si ripete), la Wizard ha continuato a sperimentare e questa volta sembra aver tirato fuori qualcosa che merita l’attenzione di tutti noi. Il manuale di Planescape ha il merito di non fare schifo, e già così potremmo dire che Wizard ha vinto. Quello che molti hanno notato pero è che lo stesso giorno in cui il manuale è stato reso disponibile su D&D Beyond (la piattaforma ufficiale di WotC per giocare a D&D online) era presente anche un supplemento esterno al manuale ma sempre ambientato a Planescape: The Mortuary.
A differenza di tutta la roba che hanno tirato fuori fino ad ora questo supplemento aveva un’identità forte e, cosa più importante, è stato apprezzato dalle persone che lo hanno comprato. Per quelli tra di voi che non godono del dono dell’intelligenza, ci troviamo davanti al primo esperimento di DLC nell’ambito del GDR da parte di Wizard. Se sta roba dovesse funzionare, cioè manuali cartacei generici e “supplementi digitali” molto caratterizzati… guardiamoci in faccia, se sta roba gli fa fare soldi non credo che One D&D avrà un’OGL. Se WotC si sposta sui prodotti digitali abbatterà quasi del tutto i costi di produzione. Voglio vedere adesso come fate a lanciare un kickstarter se Wizard inizia a fare le cose per bene. Il futuro è incerto per D&D, questo gigante ha infatti i piedi di argilla, essere il più giocato e comprato GDR di sempre non vuol dire niente quando fai parte di un conglomerato aziendale come Hasbro. Se però D&D ha trovato il modo di fare soldi online l’OGL sarà solo un ricordo.